Ho appena finito di leggere il racconto di Giulia sul seguire le proprie passioni ed ecco che un temporale di emozioni mi sovrasta.
L’emozione prevalente credo sia la rabbia.
Molti leggendo penseranno probabilmente che sono solo un’ingrata capricciosa.
Io non credo.
Nè il mio professore, quello per intenderci che mi considerava una femminista radicale, nè i miei genitori, per quanto sempre molto generosi, nè mio marito, che pure ho sposato, hanno davvero capito quanto per me sia importante seguire le mie passioni e questo è molto frustrante.
Ai loro occhi sono, e probabilmente sarò sempre, la bambina ribelle e sognatrice che non conclude mai un fico secco.
Ho una grande voglia di dimostrare che non è così. E per la prima volta non intendo dimostrarlo a loro, che rimangano pure delle loro idee, ma a me stessa.
When I was just a little girl
I asked my mother, what will I be
Will I be pretty, will I be rich
Here’s what she said to me.Que Sera, Sera,
Whatever will be, will be
The future’s not ours, to see
Que Sera, Sera
What will be, will be.
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