Nara è stata l’ultima tappa del nostro viaggio in Giappone. Dista meno di un’ora di treno da Kyoto e per la sua storia millenaria e la bellezza dei suoi siti è stata dichiarata patrimonio mondiale dell’UNESCO.
Nara rappresenta in pieno quello che credo sia uno dei fattori distintivi della cultura giapponese: l’amore e il rispetto assoluto per la natura.
Ne è emblematico esempio il suggestivo parco alberato, chiamato dai locali “Parco delle dame”, all’interno del quale si trovano le principali attrazioni della città.
Ad attirare l’attenzione dei turisti sono in primo luogo i circa 1200 cervi che vivono liberamente all’interno del parco, veri e propri “monumenti naturali”, tanto che in passato chi uccideva un cervo era punibile con la pena capitale. Considerati messaggeri delle divinità dai monaci dei templi circostanti, i cervi si avvicinano senza remore anche ai turisti, alla costante ricerca di speciali cracker rotondi, chiamati Shika-Senbei, fatti apposta per loro dagli abitanti di Nara.
Oltre ai cervi, tra le attrazioni principali il Todaiji, antico tempio buddista costruito circa 1300 anni fa, vanta due primati mondiali: è il più grande edificio in legno e conserva al suo interno il Daibutsu, la più grande statua in bronzo del Buddha (raggiunge infatti l’altezza di un palazzo di quattro piani). Mostruosi guerrieri in legno e terracotta fanno da guardiani alla statua di bronzo, che troneggia al centro del tempio, sostenuto da imponenti pilastri in legno. Ogni giorno una fila infinita di bambini attende il proprio turno per attraversare la cavità ricavata nella parte inferiore di un pilastro, che ha le dimensioni esatte di una delle narici del Buddha, in cerca dell’illuminazione. Sembra infatti che chi riesce a varcare la cavità abbia la certezza di raggiungerla.
Scopri qui quali altri siti non perdere durante la tua visita a Nara:
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