Turchia, Pammukkale. Foto di <a href="http://www.flickr.com/photos/47096398@N08/" target="_blank">Esther Lee</a>, licenza Creative Commons

Turchia, Pammukkale. Foto di Esther Lee, licenza Creative Commons

La Turchia fu la meta prescelta per il viaggio estivo di qualche anno fa.

Considerata l’impossibilità di viaggiare on the road da soli per gli eccessivi costi, Cristian ed io optammo per il nostro primo viaggio organizzato all inclusive, che comprendeva la visita di Instanbul, una tappa nella capitale della Turchia, Ankara, un soggiorno in Cappadocia e 5 giorni di relax assoluto a Kemer, vicino ad Antalya.

Niente di più distante dalle nostre consuete avventure fai da te, definite nei dettagli giorno per giorno, in quanto “costretti” a seguire un programma di viaggio scandito da una guida, che per rigore militare assomigliava ad Atatürk, padre fondatore della moderna Turchia.

Ciò nonostante il viaggio organizzato in Turchia mi regalò molto.

In primo luogo, lo ammetto la prima volta anche a me stessa, il piacere di fare la turista e basta. Di certo di quel viaggio non ricordo la soddisfazione e l’orgoglio di aver scoperto con i soli nostri sforzi luoghi di incantevole bellezza, ma gli dò il merito di avermi fatto apprezzare siti che per per una sorta di superficiale snobismo verso il turismo di massa avrei probabilmente escluso dal nostro itinerario, come Pammukale, nel centro della Turchia sud-occidentale, nella provincia di Denizli.

Meta turistica che ospita, specialmente in estate, migliaia di visitatori, tanto da doverne regolamentare l’accesso con l’istituzione di un parco protetto a pagamento, Pamukkale è una meraviglia della natura: immense cascate di calcare bianchissimo formatesi nei secoli grazie all’azione erosiva di calde acque termali che, raffreddandosi, hanno depositato sedimenti di calcio, si alternano a terrazze così candide da sembrare ricoperte di neve.

Arrivammo a Pammukale nel tardo pomeriggio. Estasiati dal candore abbagliante del sito, che contrastava con il blu terso del cielo, camminammo a piedi nudi sulle rocce fino al tramonto con gli altri nostri compagni di tour, l’altro regalo inaspettato che la Turchia fece a due viaggiatori solitari, da quell’anno forse più propensi anche a diverse esperienze di viaggio.