Il Salone del Gusto e Terra Madre mi ha consentito di viaggiare senza muovermi da casa, attraversando in lungo e in largo l’Italia e i suoi sapori ma anche conoscendo le tradizioni alimentari di terre molto più lontane.
Il Salone del Gusto e Terra Madre è stata l’occasione per ritrovare vecchie conoscenze, come la Sig.ra Cannarozzi, cultrice delle fave di Carpino, presidio slow food, inserite persino nell’alimentazione spaziale di Samantha Cristoforetti, la prima astronauta donna italiana.
Al Salone del Gusto e Terra Madre ho anche ascoltato con piacere la storia dei buonissimi biscotti di Battifollo, un delizioso paesino vicino a Ceva (CN), prodotti da oltre 50 anni con amore dalla famiglia Biga.
In Lombardia ho conosciuto un gruppo di ragazzi, un po’ pazzi, che sfidando un colosso produttore di birra, hanno deciso di aprire a Comun Nuovo (BG) un birrificio artigianale e di portare avanti con ostinazione la cultura del locale.
In Veneto, poi, ne ho conosciuti altri due, altrettanto matti, che si propongono (con molto successo, considerate le loro abilità oratorie) di avvicinare attraverso un’ottima birra artigianale le nuove generazioni alla tradizione del popolo cimbro, coraggioso e tenace popolo di boscaioli dediti ancora oggi alla pastorizia sull’altopiano di Asiago.
In Basilicata sono rimasta folgorata dalla bontà del caciocavallo podolico, prodotto dalla piccola azienda agricola di un simpatico contadino, che mi ha conquistato con la sua ruvida simpatia.
Passando dalla Repubblica Ceca, dove ho assaggiato le famose orecchie di Stramberk, dolce tipico della deliziosa regione della Moravia e della Slesia, ho poi deciso di fare un salto oltreoceano. Eccomi quindi in Giappone, dove ho assaggiato un the verde unico nel suo genere, la cui produzione è limitatissima (tanto che una bottiglia costa l’equivalente di 50 Euro). Dopodiché sono “volata” in Corea, dove ho incontrato due deliziose monache che mi hanno insegnato l’arte della preparazione della tavola.
La biodiversità, questo il messaggio del Salone del Gusto e Terra Madre, è arrivata (per fortuna, aggiungo io) ovunque grazie soprattutto all’agricoltura familiare, che rappresenta ad oggi, nonostante lo sviluppo di allevamenti e colture intensivi, la forma dominante per la produzione alimentare nel mondo.
Sta a noi tutti conoscere e valorizzare queste realtà, per un mondo davvero più buono.
Ciao Arianna, grazie ancora per essere passata da noi. Come ti dicevo, per noi il Salone è stato prima di tutto un’occasione di confronto, dove poter conoscere persone da tutto il mondo, per sentire le loro opinioni e le loro idee. Ci ha fatto davvero piacere il tuo apprezzamento verso questo giovane ed atipico progetto e speriamo di poterti rivedere presto!