Le città fantasma fanno senza dubbio parte dell’immaginario collettivo sul far west americano. Certo, di città fantasma se ne trovano in ogni angolo del mondo, ma pochi paesi ne possono vantare quante gli USA, che ne contano oltre 800, complice il periodo della corsa all’oro del XIX secolo che comportò una drastica riorganizzazione dei piani di insediamento dei coloni negli USA e la nascita di nuovi agglomerati, spesso destinati ad una morte tanto veloce quanto la loro nascita, in aree in precedenza scarsamente insediate, prime tra tutte la California e il Nevada.
Rhyolite si trova nella Contea di Nye, in Nevada a circa 4 chilometri a ovest della città di Beatty, vicino al bordo orientale della Valle della Morte, lungo la strada verso Las Vegas. A differenza di molte città fantasma oggi restaurate e trasformate in vere e proprie attrazioni turistiche (con tanto di possibilità di vitto e alloggio), mantiene totalmente intatto il fascino del villaggio abbandonato, garantendo a chi la visita la sensazione che il tempo si sia fermato nel preciso istante in cui venne lasciata dal suo ultimo abitante.
Tutti gli edifici della città, ancora pressoché intatti, anche se non visitabili all’interno per motivi di sicurezza, si trovano lungo una strada asfaltata che si inerpica verso le Bullfrog Hills e la miniera di Montgomery Shoshone. Punto di partenza della visita di Rhyolite è la curiosa abitazione rivestita con fondi di bottiglia di Tom Kelly, che rappresenta insieme ai resti di altri edifici annessi il nucleo originario della città fantasma, nata all’inizio del 1905 come campo per minatori.
In seguito all’acquisto nel 1906 della miniera da parte dell’industriale Charles M. Schwab, Rhyolite conobbe un periodo di grande espansione urbanistica, tanto che nell’arco di un paio d’anni fu munita di energia elettrica, acqua, telefono e di ben tre linee ferroviarie. Nel 1908 oltre 8.000 persone risiedevano a Rhyolite che vantava una scuola, un ospedale, una prigione, una locanda con annesso bordello, un emporio, una banca e un ufficio postale munito di riscaldamento e di pavimenti in marmo, la cui costruzione richiese la cifra astronomica di 90.000 dollari.
Ma così come crebbe altrettanto in fretta Rhyolite declinò: nel 1910 la miniera di Montgomery Shoshone, ormai esaurita, dichiarò fallimento e la popolazione fu costretta a trasferirsi, tanto che agli inizi degli anni Venti solo più 14 persone risiedevano in città. Nel 1919 chiuse i battenti l’ufficio postale, l’ultimo edificio pubblico testimone della veloce parabola di una città vittima dei tempi della grande corsa all’oro.
Adoro i luoghi dell’antico west americano. È difficile da raggiungere questa città?
Ciao Antonella, Rhyolite è facile da raggiungere e da visitare: si trova nei pressi della Death Valley, in direzione Las Vegas, seguendo le indicazioni per Beatty, non puoi sbagliare!
Sicuramente una tappa “fuori dagli schemi”. Molto particolare, mi piace!
Grazie Fabiana,torna a trovarmi!
[…] il bordo orientale della Death Valley, in direzione Las Vegas, merita ad esempio una visita Rhyolite, una delle poche città fantasma che con i suoi edifici ancora pressoché quasi del tutto intatti, […]