USA Occidentali: Badlands NP, South Dakota (foto @Cristian Prola)

Gli Stati Uniti Occidentali sono un territorio davvero immenso. La scorsa estate ne ho visitato una buona parte, percorrendo oltre 5.200 km in auto e oltre 200 km a piedi in 18 intensissimi giorni di viaggio lungo 5 stati: Colorado, South Dakota, Wyoming, Montana e Idaho.

Alaska a parte è per me la zona degli USA più autentica, dove la gente ancora ti saluta genuinamente passando per strada e dove la natura è quasi del tutto intatta.

Qua e là la fauna selvatica interrompe l’infinito orizzonte di praterie e rilievi: in 18 giorni ho incontrato un orso (nero), innumerevoli elk, scoiattoli, marmotte, cani della prateria e bisonti, un paio di cerbiatti, un cervo, una famiglia di capricorni, altre capre americane e una decina di aquile.

E’ il territorio delle great plains, ovvero delle praterie selvagge, ma anche di catene montuose che poco hanno da invidiare alle nostre Alpi.

Quali sono i siti imperdibili per valore storico-culturale di questa bellissima parte degli USA?

 

Seguendo il nostro itinerario, che ha avuto come punto di partenza e arrivo Denver in Colorado, ecco la mia personalissima lista.

USA Occidentali: i siti imperdibili in Colorado

Le Rocky Mountains varrebbero un viaggio a sé, se sei, come me, amante del trekking e degli sport all’aria aperta.

Per un assaggio di una delle catene montuose più affascinanti degli USA segui i miei consigli e dirigiti a Estes Park, a soli 90 km da Denver.

Da Estes Park parte, infatti, il Trail Ridge Road, la più alta strada asfaltata continua negli Stati Uniti.

USA Occidentali: lungo il Trail Ridge Road (foto @Cristian Prola)

Prendi l’Hwy 36 (o Moraine Avenue) e percorrila verso ovest nel parco nazionale oltre il Beaver Meadows Visitor Centre, attraversando la Deer Mountain e l’incrocio con Bear Lake Road.

A Deer Ridge Junction, prendi l’Hwy 34: salirai così da 7.800 piedi a più di 12.000 piedi e avrai la possibilità di osservare una varietà incredibile di habitat, dai prati di montagna e boschi fino a ben oltre il limite del bosco nella tundra alpina.

USA Occidentali: i siti imperdibili in South Dakota

USA Occidentali: il famoso Monte Rushmore (foto @Cristian Prola)

Il South Dakota è stato uno degli Stati che più ho amato nel roadtrip degli Stati Uniti Occidentali.

Imperdibile una visita al Crazy Horse Memorial, a pochi km di distanza dal blasonatissimo Monte Rushmore. Il memorial, che altro non è che una gigantesca scultura nella roccia dedicata all’ultimo Sioux Cavallo Pazzo, è di per sé simbolo e testimonianza concreta di quanto qualsiasi sogno, se perseguito con perseveranza, possa realizzarsi.

Anche le Black Hills meriterebbero almeno un paio di giorni di sosta. Un paio di motivazioni? Nel Custer State Park è piuttosto frequente incontrare bisonti (a noi è capitato di fare oltre mezz’ora di coda in macchina per il passaggio di una mandria con cuccioli a pochi metri dall’ingresso del parco!), cani delle praterie (mi raccomando, non dargli da mangiare!), cervi e ungulati vari.

Sono, inoltre, moltissimi i percorsi per hikers e, per i più sfaticati, le strade panoramiche. Tra tutte consiglio la Needles Highway (tempo di percorrenza circa 1 ora), un percorso spettacolare attraverso pini e foreste di abeti neri, prati circondati da betulle e aspre montagne di granito a guglia che termina al meraviglioso Sylvan Lake.

Chi infine è appassionato di storie west non può perdersi una visita a Little Big Horn (caldamente consigliato il tour con i preparatissimi ranger). Trovarsi sul campo di battaglia che ha decretato la sconfitta di Custer per mano della forza combinata di Lakota (Sioux), Cheyenne e Arapaho mette letteralmente i brividi.

USA Occidentali: i siti imperdibili in Wyoming

USA Occidentali: la Devil’s Tower (foto @Cristian Prola)

Il Wyoming è uno degli stati della Confederazione più estesi ma anche uno di quelli che ha meno densità abitativa (e questo dovrebbe già dirtela lunga sulla natura pressoché incontaminata).

Famoso come porta di accesso allo Yellowstone, riserva molte altre sorprese. Cito le due che mi sono piaciute di più: il sito di Devil’s Tower e la deliziosa cittadina di Cody.

La Torre del Diavolo, sicuramente familiare a chi ha visto il film Incontri ravvicinati del terzo tipo di Spielberg, è una montagna sacra per i Lakota, i Cheyenne e i Kiowa, che considerano un sacrilegio le scalate compiute da molti turisti.

Cody, porta di accesso alla porta orientale dello Yellowstone, deve il suo nome a Buffalo Bill, il cui vero nome era, appunto, William Frederick Cody.

Tutta la città è una celebrazione del mito del West che Buffalo Bill contribuì a creare. Considerata la capitale mondiale del rodeo, merita una visita anche per l’interessante Buffalo Bill Museum e per una passeggiata lungo Sheridan Avenue, dove potrai fare una sosta al leggendario Irma, la locanda storica costruita nel 1902 dallo stesso Buffalo Bill in onore di sua figlia.

Che dici, ti ho convinto a visitare gli USA occidentali?