San Restituto Sauze di Cesana

San Restituto: chi mi conosce penserà che sono impazzita. Torno a scrivere sul blog e lo faccio parlando di una chiesa! Beh, è una chiesa a dir poco speciale, che merita davvero due parole.

Premessa: frequento dalla bellezza di 43 anni l’Alta Val Chisone e l’Alta Valle di Susa ma fino allo scorso inverno non avevo mai notato San Restituto. Ci sono capitata per caso, attratta dalla bellezza del sito, mentre osservavo le mie valli da una terrazza a GrangeSises (altro posto che in effetti merita un post).

San Restituto Sauze di Cesana

E ora andiamo con un po’ di storia su San Restituto (e perdonatemi, lo so, le foto fanno schifo ma il fotografo ufficiale del blog era il mio ex-marito!). La chiesa risale al 1065 e, credetemi, ha un’aura potentissima. Non ha un particolare stile architettonico, diciamo che in linea di massima l’intero edificio può essere definito romanico, anche se, ovviamente, nei secoli è stata oggetto di distruzioni e ricostruzioni.

Quello che di lei (sì, sì, per me è una bellissima donna e più avanti capirete il perché) mi ha affascinato subito è stato il cimitero.  Raccolto, curato, abbraccia la chiesa per tutto il suo perimetro (e ne è anche la porta di accesso).  Noncurante della neve e del ghiaccio, questo inverno l’ho percorso tutto fino a che…beh, fino a che non sono arrivata da Margherita. Allora non sapevo minimamente nulla della sua storia, so solo che sono rimasta sulla sua piccola tomba per un tempo che mi è parso eterno.

Mi è stato chiaro fin dal primo sguardo, per quanto non ci fosse alcuna inscrizione sulla tomba, che dovesse trattarsi di una ragazza giovane. E di una ragazza di su. Sulla sua tomba ci sono un modello di pulmino simile a quello che Chris Mc Candless utilizzò per il suo ultimo viaggio in Alaska, dei ramponi, una corda per scalare e degli sci in miniatura. E la tomba è rivolta verso la valle, come se Margherita stesse guardando lo Chaberton.

Nei mesi successivi non ho mai smesso di pensare a San Restituto. Ho cercato un po’ di informazioni e ho scoperto che per alcuni è una chiesa maledetta perché costruita su un antico tempio pagano dedicato alla Grande Madre (eccola qua la bellissima donna!). Secondo quegli alcuni questo spiegherebbe anche perchè fu l’unico edificio scampato al terribile incendio che il 14 luglio 1962 distrusse in cinque ore il 95 per cento di Sauze di Cesana.

Quello che è certo è che la chiesa ha sempre avuto grossi problemi di infiltrazioni perché costruita su una fonte sorgiva e che non era particolarmente amata dalle comunità di Sauze di Cesana, Champlas du Col e Rollières , di cui era la parrocchia, perché abbarbicata su un cocuzzolo, distante da tutti i paesi.

Non ho neanche smesso di pensare a Margherita ma di lei avevo timore di sapere. Dai, doveva ben essere successo qualcosa di terribile per far sì che un sorriso così raggiante non potesse più illuminare questa terra.

Il 17 giugno un altro sorriso, quello del mio sole, la mia luna, tutte le mie stelle , si è spento.

Margherita Beria d'Argentina

Margherita è morta a 25 anni, travolta da una valanga proprio su quella montagna, lo Chaberton, verso cui ora si affaccia la sua tomba.

 

Francesco è morto a 25 anni e mi ha lasciato un vuoto incolmabile, persino più travolgente di una valanga.

Questa estate sono tornata due volte a salutare Margherita. Le ho chiesto di stare vicino al mio cucciolo, di fargli vedere le nostre montagne, quelle che lui non ha avuto tempo di vedere. E sono certa che lei mi ha ascoltato.

Love you till the moon and back, sweetie. Sempre e per sempre.